venerdì 17 giugno 2011

Da "L'ultimo respiro dei gerani", Lineacultura, Milano 1997




Cilento

La voce secca, rosa dal salmastro
distendi a Spartivento sul Tirreno
quando le vele profughe d'Oriente
lasciano scogli per le vie del mare,
Palinuro di pietra! Odo i lamenti
che dissemina il vento sulle terre
d'elleniche vestigia per gli dèi.
Si ergono le torri saracene
sopra i nodosi ulivi del Cilento
allo sgomento aprico del tramonto
diffuso sopra i tetti di Pisciotta.
Dai ruderi di case diroccate
reca il Mingardo essenze di stagione:
rubre centauree, primule di Pali
sotto lo sguardo attento pllegrino
del ruotare del falco sopra i fichi.

Mi chiudo, Pesto, tra colonne d'Era;
atavici linguaggi forestieri
ai lamenti mischiati dei gabbiani
rompono i silenzi della Storia.

Restano i templi su colonne ardite
a sfidare i tramonti e la calura
sopra miti, legende, sopra gente,
sopra preghiere spente per le piane.





Le donne in fila

Le donne in fila
colgono spinaci,
le teste ricoperte di pezzole;
l'inverno fa la brina,
stentano a volare le parole,
tutto si ghiaccia.
"Mio figlio sarà grande,
mi dice che fra poco
sarà finito ogni tormento".
"Guarda s'è spento il cielo,
andiamo a casa!
Ho voglia di scaldare queste mani.". 





Piazzetta del mercato

Eccoti là
piazzetta del mercato!
Seduto sulla panca
di cemento
tra il movimento confuso
della sera
stasera ti ho trovata.
Quattro banchetti,
le bruse americane,
cassette di musiche italiane
d'anni passati.
E' là che noi finimmo
la giornata,
amica degli studi
e niente più, tu mi dicevi
e più ti ho ritrovata.
"Ma scusi,
quella signora
coi capelli bianchi,
scialle nero traforato,
la più bella signora del mercato?"
"Aveva un neo sul viso?"
"Sì!"
"Era mia madre".
"Fu lei che
per regalo più o meno,
ci dette un anello d'argentone
ch'io misi al dito
della mia amica.
Sa!"
"E' la signora?"
"No, quella un'amica
era degli anni degli studi.
Era un anello povero,
ma valeva più dell'oro.
Tiffani lo chiamammo
ridendo d'emozione."
"E la sua amica?"
"Finimmo di studiare ...
Nell'ultima lettera che scrisse
mi disse che l'anello
l'aveva al dito,
aveva retto a tutte le intemperie".
Rimisi sulla panca di cemento
un cuore gonfio di ricordi vani
e poi ...
ma ristetti
quando due giovani ragazzi
al banchetto di piazza del mercato
miravano tra sguardi cianfrusaglie;
il solito sole guarda caso
tingeva raso terra i loro volti:
una cassetta di musica svagata
al posto di un anello di una vita.

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