mercoledì 22 giugno 2011

Nota a "Composizioni e notturni" di Gianluca Presutti

Nota
Composizioni e notturni, Il Portone Letteraria, Pisa 1999. Pp. 40
di
Gianluca Presutti

Definirei l’opera “Composizioni e notturni di Gianluca Presutti
un canzoniere d’amore,  in una sequenza di quadri in cui affiora lo stupore di chi ama ed è riamato, quasi come un omaggio “stilnovistico” alla donna  raffigurata in  immagini di raffinata e dolce eleganza, anche quando è colta nella dimensione della più concreta umanità. Canzoniere il suo che, con accezione moderna, si snoda attraverso vari percorsi rendendosi volta volta più denso, più libero, più ampio, più conciso, ora di stile poetico tradizionale, ora novativo nei tentativi di frammentazione sperimentale. Ma lo stile dell’opera scorre sempre attraverso rivoli chiari i cui gorghi si possono avvolgere talvolta in spirali di risucchio, ma per riapparire subito fluidi e trasparenti sopra un corso che scopre cocci e conchiglie candidi come neve. La parola, mai ovvia, è puntuale e precisa, incalza e aggredisce la materia con la forza o la dolcezza di chi vuole trasmettere sensazioni immediate, o covate in un animo che le ha sapute tingere di una vernice tanto delicata come quella di un’alba “ L’azzurro è colmo / di ombre e farfalle. / E’ l’ora / del più dolce batticuore. / Io ti respiro...../ L’Alba“ o  sensuale e misteriosa come quella di una notte “ Un desiderio, / contro il mare, / nell’ombra, / Da vivere / insieme / o da dimenticare / Contro la pietra e la notte“ o inquietante e  prorompente come il calore e il bouquet di un buon vino che sazia   è breve l’amore / che ci toglie il respiro. / Beviamolo / di un fiato / come se fosse un buon vino. / Rosso è l’amore“ E fin dagli inizi si stagliano nitidi sia la liricità che il concento - quanto mai originale e suasivo - tra accostamenti di musica classica e versi sapientemente adattati alle sue sequenze - allegro, andante, adagio - Questa spontaneità lirica continua il suo tragitto oggettivando  sensazioni di plenitudine in spazi senza limiti “Notte che non conosce frontiere / Oceano bello come il suo nome/. Molo e Oceano” o vestendo un’angoscia vibrante con uno stile tanto segmentato come quello di Pen-si-e-ri fram-men-ta-ti, oppure ancora aprendosi a situazioni di più ampio respiro esistenziale nell’utilizzo di una tecnica novativa e convulsa quale quella di “Tra siamo e non siamo”.
Per concludere, l’opera di Gianluca Presutti è da paragonarsi a quella di un esperto artigiano che con sensibilità, passione e creatività estreme adatta la sua mano ora empirica, ora estemporanea ai capricci varianti della materia. Il suo operato riesce magistralmente a controllarla fino ad assegnarle il compito di rappresentare  fedelmente le tensioni, i colori e gli umori della propria immaginazione. Ma questa lo guida in prevalenza su tragitti completamente nuovi  e moderni, che non vengono mai meno comunque a quelli che sono i presupposti tangibili della sua poesia: la musicalità, la creatività e il sentimento debordante da un’anima che si sorprende di fronte alle  bellezze dell’universo.  
                                                                                 Nazario Pardini
Settembre 1999

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