lunedì 7 maggio 2012

Marco Vinci, tre poesie

L’AMICIZIA

Sovente vorrei scendere

da un sentimento astratto.

Vorrei trovare

chi delle mie maree

il deflusso accoglie,

in attesa del flusso.

Così, dar seguito vorrei

alle sue attese.

L’amicizia interagisce sempre:

non sempre odio e amore

son corrisposti.

Nell’amicizia,

la miglior parte dell’uno

chiama dell’altra il meglio.

Mai cercar l’amico

per “passare il tempo”

ma scambiar

“tempo pieno” da vivere,

fuggendo uniti

dell’esistenza i vuoti.

Sereni,

condividere risa e piaceri:

nella rugiada delle piccole cose

si ristora il cuore

e trova il suo mattino.



LA SETE DI ELUANA

1) - Acqua…Mamma…

Acqua…Mamma…

- Bambina mia,

non mi posso muovere …

non posso venire da te…

Mi tengono lontana dalla fonte,

non riesco a parlare,

le labbra sono secche,

le mani tremano :

mi sfugge l’acqua

che vorrei darti col cuore…

Mi dicono che se bevi

potresti ancora soffrire,

tanto, tanto…

- Acqua…Mamma…

- Figlia mia…

Vorrei darti acqua fresca

e carezze…

ma non posso e tremo…

-.-

2) - Acqua…Papà…

- Bambina…

aspetta,

starai bene fra poco,

non avrai più sete…

non avrai più fame…

Forse, dopo,

anch’io sarò sereno.

- Acqua…Padre !

Acqua…

- Figlia mia…

Ho voluto gridare a tutti…

A tutti ho detto che non posso,

non posso darti l’acqua

perché voglio te e me sereni…

Ho implorato e imprecato

uomini e leggi,

mi hanno ascoltato…

Ti voglio serena,

voglio la pace per te

e per me…

- Acqua! Padre!

- Non posso figlia

perché ti voglio bene…

-.-

3) - Acqua…dottori…

- No! Letto n°1,

abbiamo i protocolli !

Dobbiamo fare le cose

per bene.

- Acqua… dottori !

- Non ne hai bisogno,

vedrai non sentirai nulla,

forse…

- Acqua…dottori…

-Invece, noi siamo lontani:

l’abbiamo ripetuto,

è infamia…

è aberrazione…

L’abbiamo ripetuto

e scritto…

-.-

4) - Acqua… ditelo…

giornali e tivvù,

chiedete acqua per me…

- Cara bambina…

poco possiamo…

cara donna…

l’abbiamo detto tanto,

i tuoi sorrisi

li hanno visti tutti,

la tua bellezza pure.

- Acqua … giornali e tivvù!

Obliate la mia bellezza,

che non c’è più,

obliate i miei sorrisi

tutti spariti,

fatemi portar l’acqua!

Ora non sono

quello che vedete:


sono una di voi

che chiede acqua

almeno per pietà…


- Nulla possiamo!

Solo scrivere e mostrare.

Altri potrà fare…

-.-

5) - Acqua…politici,

onorevoli … senatori…

- Difficile, molto difficile,

piccola donna, inerme.

Non siamo uniti…

di qua e di là

strattonano la coppa,

l’acqua si versa,

con decreti e disegni

viene riempita,

ancora strattonata

l’acqua non ti arriva.

Ma… tranquilla,

nei giorni non festivi

e in ore di lavoro,

faremo qualcosa.

Siamo pronti…

ci affrettiamo…

Presto sarai serena…

-.-

6) - Acqua …

capo della mia terra…

Acqua…

dalle tue tavole…

dal tuo colle…

- Sono triste, fanciulla,

molto triste,

piccola donna :

l’avevo detto,

li avevo avvisati…

questo decreto

non si può firmare.


Faremo però

tutto il possibile.

-.-

7) - Acqua… giudici…

Acqua !

- La donna…descritta…

da suo padre…

che dichiara di aver udito…

che dichiara di aver capito…

che non avrebbe mai,

in tale situazione

chiesto acqua :

non può aver acqua,

a detta della cassazione!

La legge non è chiara,

ma noi interpretiamo

ciò che altri non dicono.

Noi affermiamo so len ne men te

che non è vita

quel che a voi sembra…

Noi autorizziamo,

piccola donna,

tutte le procedure

che ti daranno pace.

- Acqua, acqua, acqua, acqua…

Ora…ora… ora…

Non ne ho più bisogno…

Bevete …alla mia…salute!

-.-.-

Cara, piccola,

dolce fanciulla,

non so se andrai altrove

ove dicono di luce e di pace,

di certo io e tanti

avremmo dato l’acqua

su mille petali di rose.



AMICO PASSERO

Passero,

amico d’istanti preziosi,

da quel pertugio

fra i mattoni

del muro scrostato

fai capolino al freddo

d’un febbraio cupo

sulla città che corre.

Mentre una foglia scende

lieve carezzando la pietra.

Non vedi che

fermo ti guardo

per carpire

quel che scalda il tuo cuore.

Il freddo è ovunque in me.

Tu…giri la testina

con moti improvvisi

verso raggi di sole

timidi e lontani…

e …sei contento…

forse…felice…

Poi…convinto d’un che,

spicchi il volo laggiù.

Cosa t’ha mosso al volo?

Forse il frusciar

delle vicine mimose,

teneri fiori tremanti

ad ogni lieve soffio d’aria,

forse un lontano sentire

che non mi giunge,

forse un echeggiar nel vento

di parole estenuate.




CURRICULUM ARTISTICO
Scrive per diletto dall’età di tredici anni. Ha vinto un concorso di poesia nel lontano 1957 bandito dalla rivista mensile “Panorama artistico” di Napoli. Nel medesimo anno tre sue poesie sono state inserite nel volume antologico “ Cento anime in un tempio” . Nel periodo 1972-1973 ha intrecciato rapporti di “solidarietà spirituale” con Poeti di Honduras,fra cui Miguel R. Ortega. Successivamente, di tanto in tanto, alcuni editori hanno pubblicato sue poesie all’interno di piccole raccolte ed antologie. Nel maggio 2007 ha vinto la II edizione del premio letterario Minerva di Torino con la raccolta “Sillabe e parole”. Nel novembre 2007, ha ricevuto una “segnalazione editoriale” dalla “Firenze Libri” della “Maremmi Editori”- Il 14.04.2008 , una sìlloge di poesie è stata segnalata dalla Giuria del Concorso letterario Jacques Prévert (XIV edizione-Melegnano) con Attestato di merito .Nel maggio 2008 è risultato 3° classificato al Concorso “L’Umanità non sposa la violenza” indetto dal Centro studi europeo di Cremona-Poesia:”Monaci di zafferano”. Sempre nel maggio 2008 gli è stata conferita la Medaglia del “Premio letterario internazionale di poesia – Cava dei Tirreni” 2008 . Nello stesso periodo è stato classificato quarto dalla Giuria del “Premio Teanum Sidicinum & Augusta Taurinorum”- 2008 - Torino- Poesia: “Paure incensi e domande”.

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