lunedì 2 luglio 2012

Carla Baroni su "Scampoli serali di un venditore di arazzi", di Nazario Pardini

Carla Baroni su "Scampoli serali di un venditore di arazzi" di Nazario Pardini


 

Nazario Pardini. Scampoli serali di un venditore di arazzi. The Writer Editions. Milano. 2012. Pp. 220. Euro 10

<<Caro Nazario,

questo Venditore di arazzi è un furbo di tre cotte. Sciorina i suoi scampoli uno accanto all’altro, alcuni poco appariscenti, altri invece dalle tinte vivacissime. Lui sa che sono tutti pezzi unici, basta saper scegliere, non ci sono imitazioni, chissà se se ne accorgeranno i compratori.
È questo il bello della tua poesia: di non essere made in Cina. Circolano oggigiorno liriche stupende, l’una la copia conforme delle altre, gli stessi stilemi, gli stessi concetti, prevedibili fin dal primo verso; non c’è mai l’azzardo della parola; al più si riesumano vocaboli obsoleti e creazioni costruite per la necessità della metrica pescando anche da Dante, forse per uno sfoggio di cultura che è solo mancanza di inventiva. Così la poesia diventa un fossile ridipinto più volte per la necessità del momento. Peccato che molti critici o sedicenti tali non riconoscano il modello originario, non avvertano il sovrapporsi degli strati di colore. Quel macramè, che ho trovato in un tuo testo, prima o poi te lo rubo: mi è piaciuto troppo.
La parola è linfa, magma, materia malleabile che nutre il verso, lo piega, lo rende vivo, crea immagini mai statiche ma variabili secondo i riflessi della luce, la nostra luce, la luce del lettore.
Ma quelli che per me si rivelano dei veri gioiellini sono i sonetti. Mi sto cimentando anch’io in questo genere letterario e conosco le difficoltà che le pastoie della rima comportano. Con il verso sciolto i vocaboli si spostano a piacimento per ottenere la musicalità voluta, non così nel sonetto. La brevità del componimento comporta poi una sintesi che frantuma le immagini, le incapsula in brevissime pennellate di colore. Ed è proprio questa una delle tue abilità: quella di costruire una storia completa in pochissime righe. La forma stilistica è antica ma il disegno, anzi dovrei dire il design, è nuovo, moderno.
Grazie, Nazario, per questi tuoi arazzi ancora rigorosamente tessuti a mano.>>. (Carla Baroni poetessa, critico letterario su: Nazario Pardini. Scampoli serali di un venditore di arazzi. The Writer Editions. Milano. 2012. Pp. 220)

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