lunedì 8 ottobre 2012

Inediti di Pasquale Balestriere





VOCE D’AUTUNNO

 

Forse è davvero tardi per scomporre

rotonde geometrie, per tentare

disarmonie, scodare comete,

rivolgere le ore contro il tempo.

Non così lungo è il resto del cammino

e più non urgono sogni nel cuore

giacché il sole come in fiamme precipita

al tramonto e quasi abbiamo scordato

l’aurora. Dunque cogliamo d’autunno

i frutti d’estenuata ebbra dolcezza

e la quota di gioia che ci tocca,

se mai nella taverna della vita

sia ancora dato di spendere l’ultimo

quattrino che ci resta.

Ormai settembre

ha tremiti di foglie già mature

che temono il trapasso, il volo estremo

che a terra in lente volute s’acquieta.

Verso occidente quello che conforta

è il volto biondo, fulvo, rosa, rosso

del sole che si abbassa all’orizzonte

e percorre tranquillo la sua strada

oscura o luminosa, diva o vile

per rinascere sempre, in ogni modo.

Semplice segna il senso della vita.

 

 

 

POST MORTEM

A Raffaele Di Meglio,artista, in memoria

 

Tredici e quindici. Forse a quest’ora

ti disfi in cenere per incredibili

ardori. Grumi d’affetti, vascelli

disancorati, si strappano al giogo

del tempo, a porti precari. Sbandando

lacci d’amore ricercano appigli

in spazi aperti, baratri d’azzurro.

Di spazio e tempo persi nell’inganno.

Immoti i tuoi pennelli, gli scalpelli

muti, fuori del sole della vita.

Io, come altri, ancora sulla strada,

nella provincia del cielo lontano.

 

 

 

PASSANTE, NON FARGLI...

 

Passante, non fargli

male al tralcio di vite americana

che ardito si precipita dal poggio

e si stende fidente

unico verde al bordo

del grigio delle selci.

Non fargli male a questo

breve fiato di vita

che cerca il sole.

Per puro incantamento.

 

 

 


LE PIETRE DI NITRODI [1]

 

Sono storia le pietre di Nitrodi,

storia per dire vita degli umani,

quella minima a stento conosciuta

e ripetuta a voce, in cantilena,

da trascurati vecchi di famiglia.

Le pietre di Nitrodi sono selci

sconnesse di stradina

rotolante a pendio nella fonte

che deterge ogni male

con acqua lieta e molle,

abitata da Apollo e dalle ninfe.

Le pietre di Nitrodi hanno pulsato

di tanta umanità, son cibo e cuore

e mente che ricorda. Cantan lungo.

I soliti politici locali

grifagni e ruvidi e pieni di boria

han rifatto la strada, dato scacco

alle pietre, messo a sacco la storia.

Senza memoria.

( A questi due ragazzi dati ai baci,

perduti nei viluppi dell’amore,

nulla importa di pietre e di rapaci.)

 











ACQUA DI POESIA

Quando d’oriente brilla primavera

e brezze a pettinar piume d’uccelli

spirano, e ardite e argute tra capelli

di donna danno odori di brughiera,



spesso ci giunge sul far della sera

- riposti ormai del giorno ardui fardelli -

un’acqua di poesia che a ruscelli

le secche piane del cuore leggera



invade. E canta e si produce in terse

coppe, dà brividi di luce. E d’ogni

polvere libera il petto. Converse



in ampie note e nel canto dei sogni

sprillano accese emozioni, disperse

presto dall’acre fuoco dei bisogni.

 

Ma chi davvero agogni

di dare il cuore in braccio alla poesia

non tema degli affetti l’euforia,



ne segua la magia

e quando può abbandoni il quotidiano,

tenga in alto la testa, e sia titano.

 

 

 







[1] Nitrodi è il nome di un’antichissima fonte che sgorga nel comune di Barano d’Ischia, famosa per le acque curative e ben conosciuta già in epoca romana, come testimoniano gli undici rilievi marmorei di epoca classica scoperti nella zona nel 1757 e conservati al Museo Nazionale di Napoli .

14 commenti:

  1. Penso che l'Autunno per il Poeta, come per me che ho già scollinato per età, sia la stagione attuale, il presente, e ne dobbiamo cogliere l'essenza in tutte le sue sfumature, prima dell'Inverno e del passaggio ad altri luoghi senza tempo.
    Mi pare di cogliere nelle poesie del poeta Pasquale Balestriese messaggi di vita, in quanto la nostra esistenza è talmente debole che è molto facile farsi male , dobbiamo tuttavia, soffermarci all'incontro della vita, magari, con la poesia.
    Poesie molto belle ed essenziali.
    Chi sa usare la penna, lo faccia, anche per dar lettura a chi, spesso si identifica e si emoziona attraverso la poesia.

    Sandra Carresi

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  2. Ninnj Di Stefano Busà10 ottobre 2012 alle ore 10:39

    Una poesia particolarissima quella di P. Balestrieri che sa conigare l'effimero del quotidiano con un elevato e compiuto linguaggio dello "straordinario". Pur tuttavia, il poeta dalla perturbante serenità del vuoto a perdere sa ricavare e realizzare esiti felici che si armonizzano con la straordinaria bellezza di un figurativo immaginario ch orienta la sua poesia. Unpoetare lucido nella sublimazione di un dolore che lo accompagna. Auguri.
    Ninnj Di Stefano Busà

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  3. E' sempre emozionante e piacevole leggere le liriche di Pasquale Balestriere, amico poeta con il quale ormai da anni condivido molti progetti letterari, come incontri di poesia e realizzazioni di antologie poetiche ed altri eventi collegati. Anche qui, in questa sua silloge che offre alla nostra lettura, attraverso l'encomiabile opera di diffusione dell'amico Nazario Pardini, Pasquale Balestriere dimostra di avere una grande padronanza della struttura poetica, sia dal punto di vista dello stile, sia come contenuti, guardando in modo particolare alla natura e all'uomo. La sua attività poetica è un riferimento importante nell'attuale panorama letterario non solo campano, ma direi nazionale, e ciò è anche confermato dai numerosi riconoscimenti che ha ottenuto, e sta tuttora ottenendo, nei vari (seri) concorsi di poesia ai quali partecipa.
    Un augurio da parte mia, quindi, perchè la poesia continui a vivere palpitante e genuina in lui, come sempre, per offrirci ancora pagine intense di lirica e di riflessioni. E un saluto al caro Nazario!
    Pino Vetromile

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  4. Queste poesie, cariche di emozioni trasmettono anche dei consigli che non temano le vicissitudini, talvolta avverse e dolorose della storia. Poesie esistenzialiste con un linguaggio originale, il poeta Pasquale Balestriere come stesse bevendo dalla fonte sorgiva di una vita (la fonte di Nitrodi evocata nella sua poesia "le pietre di Nitrodi") sollecita il lettore a ricercare nella fluidità e nella trasparenza, di sé, gli affetti ed il coraggio di tenere sempre la testa alta perche - vivere - è poesia.
    Miriam Binda

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  5. Il miracolo della vita ("il breve fiato di vita") andrebbe salvaguardato, non andrebbe sciupato (con l'indifferenza dei due amanti, ad esempio, che hanno altro a cui pensare, piuttosto che all'abbraccio materno della natura; o con la rapacità dei politici che non temono di sconvolgere il paesaggio in vista di facili e lauti guadagni; ma con un'infinità di tanti altri atti dementi e brutali). Intanto i giorni avanzano inesorabilmente e lentamente si va incontro alla fine. Bisognerebbe avere la forza titanica di invertire la rotta, "abbandonando il quotidiano", ma quando ti accorgi degli errori compiuti e del tempo che hai perso, è troppo tardi per poterti fieramente opporre al segnato destino. E tuttavia vale la pena gioire di quel poco che la vita ti può ancora donare. Il sole che muore, rinasce comunque al mattino. Una musicalità morbida, come il lieve moto della risacca, massaggia lievemente l'anima e la consola.
    Franco Campegiani

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  6. Delicatamente struggente quel "tralcio di vite americana", così indifeso nel suo protrarsi verso il passante, così pericolosamente a portata di mani villane. Per quell'umile tralcio ho temuto, ho vibrato.Potenza dell'arte, a cui basta una manciata di versi per accendere cuori e sguardi. E che dire di quei "vascelli disancorati" e del vagare nei cieli dei "lacci d'amore" forse trasportati dal vento? Tocchi leggeri per memorie profonde, sfiorando la morte senza mai chiamarla per nome. D'un tratto, come un lampo, un verso mi attraversa la mente: "pettinar piume d'uccelli". Mi commuove e me ne chiedo le ragioni. Non so, forse avverto invidiabili allusioni a un linguaggio segreto tra il Poeta e il suo intorno. A Pasquale Balestrieri, che non conosco, un grazie sentito per questa inaspettata occasione di emozioni.
    Adriana Assini

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  7. Un grazie sentito a tutti gli amici che in tanti sono intervenuti e interverranno per dare la giusta rilevanza a un uomo-poeta tutto dedito al cincinnatismo vitale, agli alti valori virtuali, ma soprattutto a qull'arte che uno scrittore definì "Le seul moyen de traduire les larmes en pèrles". E Balestriere lo ha dimostrato e lo dimostra con la sua magica penna.

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  8. Mi sembra di poter dire che in questi inediti di Balestriere si legga un elemento distintivo della poesia: il conforto che la stessa non fa mai mancare a chi scrive e, di riflesso, a colui che fruisce del suo ascolto.
    In particolare in due dei testi presentati - a mio parere, ovviamente - questo aspetto è decisamente tangibile: sto parlando di "Voce d'autunno", dove è il Sole a "(segnare) il senso della vita" portando il suo sollievo sul declinare del giorno, e dei giorni; e, soprattutto, di "Passante non fargli...", una lirica che condensa nella sua essenzialità la forte valenza di un fiducioso messaggio d'amore: "Non fargli male a questo / breve fiato di vita / che cerca il Sole. / Per puro incantamento.".

    Sandro Angelucci

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  9. Sono davvero commosso e onorato, e desidero ringraziare, uno a uno, tutti i generosi commentatori: Sandra Carresi, Ninnj Di Stefano Busà, Pino Vetromile, Miriam Binda, Franco Campegiani, Adriana Assini, Sandro Angelucci e, naturalmente, l'amico (troppo buono) Nazario Pardini.
    Grazie per l'acutezza e la singolarità delle vostre osservazioni.
    Pasquale Balestriere

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  10. Ho letto con attenzione tutte le poesie ma vorrei soffermarmi in particolare su due: "Voce d'Autunno" e "Passante, non fargli..." Tenera ed essenziale la seconda,ricca di suggestioni e di immagini la prima. Entrambe sanno trasmettere sentimenti di condiviso amore per la vita e la natura, grembo infinito della nostra esistenza,con un linguaggio autentico che facilmente arriva al cuore.
    Egizia Malatesta

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  11. Come abbiamo già commentato per altre sue composizioni, Pasquale Balestriere è poeta e la malinconia che trapela dai suoi versi sempre carichi di un delicato afflato, non è che il suo cammino di vita e di artista, tanta è la freschezza delle sue poesie:
    “...più non urgono sogni nel cuore/.../...e quasi abbiamo scordato/l'aurora...”.
    Caro poeta, i sogni sono sempre sogni e che ben vengano ancora ed ancora. No, tu non hai dimenticato l'aurora. Tu la canti, la accarezzi. La tua fresca sensibilità ti fa assaporare la luce “… per rinascere sempre/in ogni modo...”.
    Un abbraccio sincero
    Giannicola

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  12. Nonostante la mia assidua vicinanza a Pasquale Balestriere, la sua poesia non finisce di stupirmi e, soprattutto, di provocarmi forti e sublimi emozioni. Il fascino delicato dei suoi versi, la loro armoniosa vitalità di sensi e di affetti, fa cogliere in chi li legge l'essenza vera della vita ed il ruolo fondamentale della poesia nel suscitare ( o re-suscitare) aneliti lirici in chi mai li ha provati o in colui che li ha smarriti.

    Auguro affettuosamente a Pasquale ogni bene possibile e sempre maggiori successi e riconoscimenti.

    Francesco Mattera

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  13. Ho letto e riletto (ad alta voce) le liriche di Pasquale Balestrieri che con un linguaggio agile e prezioso disegna la vita, la natura, le memorie, attraverso atmosfere suggestive e riflessioni che conducono alla ricerca dell’anima di uomini e cose. Se ne colgono le sfumature, l’essenza, i messaggi, nei versi eleganti e leggeri che cercano suono e melodia. Anche quando la parola evoca la precarietà del tempo “non così lungo è il resto del cammino” con i giorni che avanzano inesorabili nella fugacità di questa nostra esistenza che “precipita al tramonto” la morbida musicalità ed il ritmo ammaliante diventano una sorta di canto sommesso che accarezza e consola.
    Complimenti e un grazie di cuore al poeta Pasquale Balestrieri per l’abilità di “vedere” e di “sentire”, per la capacità di accendere emozioni e commuovere.
    Ida Cecchi

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  14. Non finisce di stupirmi l'abbondanza dei commenti. Emozionato, esprimo la mia gratitudine a Egizia Malatesta, Giannicola Ceccarossi, Francesco Mattera e Ida Cecchi, per la schiettezza e la profondità dei loro rilievi critici.
    Grazie, grazie di cuore
    Pasquale Balestriere

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