mercoledì 25 settembre 2013

PAOLO POLVANI PER 100 THOUSAND POETS FOR CHANGE




L'IMPORTANTE ANTOLOGIA A SCOPO BENEFICO VERRA' PRESENTATA A ROMA IL 28 SETTEMBRE PV



Un uomo che  brucia


Forse importa alle banche un uomo che brucia?
Una grossa fiammata non ammorbidisce
[ il ruggito degli autobus
e i semafori
perseguono nel loro muto ammiccare.
La comunità dei colombi ne risulta
parecchio infastidita.
Lʼuomo in fiamme percuote stupidamente lʼaria,
annaspa, affoga nella piazza, è tragico
ed è buffo. Cʼè una lettera. La vampata
iniziale è la firma. La solitudine
è ogni ricordo.
U

Una preghUiera
Una ringhiera


Guarda: perde una ciabatta mentre scalaUna preghiera
una sedia, non è impresa da poco scavalcare
una ringhiera, ci sono i fili della biancheria
cʼè lo sguardo dei gatti e le foto
allineate come un cinema muto
e guardare di sotto non porta bene. Una pensione:
ci si combatte con quei pochi euro
si maledice quella cifra esigua ma a che serve
mordere il cielo
Guarda: la sedia traballa, non bisogna
guardare di sotto, non bisogna. Non ci saranno
angeli a sorvegliare il volo e Nembo Kid
sarà occupato altrove. Guarda come si scavalca
una ringhiera.
Paolo Polvani

Nota dellʼeditore: queste due distinte poesie
scritte da Polvani descrivono episodi ormai
divenuti comuni e quasi “ripetitivi” nelle
cronache del nostro Paese e non solo del nostro.
Pensionati stufi di vivere con gli spiccioli e
i debiti che decidono di farla finita col gas;
padri di famiglia che non hanno più lavoro, né
soldi, né futuro per loro stessi o i propri figli, o
persone affogate nei debiti che decidono di darsi
fuoco o di scavalcare una ringhiera, e lo stesso
hanno fatto imprenditori costretti a rinunciare a
tutto ciò che avevano costruito nella loro vita,
nella vergogna di lasciare nella disperazione la
propria famiglia e quelle dei propri dipendenti.
Ho deciso di lasciarle insieme in memoria
di Antonio Formicola, che si è tolto la vita il
dandosi fuoco e gettandosi da un balcone del
Municipio di Ercolano. Sono state scritte prima
di quellʼepisodio, casualmente si incastrano
nel puzzle tragico del destino di questʼuomo,
che vorrei rimanesse nel nostro ricordo. Vorrei
anche che queste due poesie penetrassero nella
mente di coloro che hanno la responsabilità di
prendere le decisioni atte a prevenire eventi così
terribili. Ricordo e monito per tutti.


Paolo Polvani è nato nel 1951 a Barletta, dove vive. Ha pubblicato alcuni libri di poesia, tra cui: Alfabeto delle pietre (ediz. La fenice, Senigallia, 1999); Trasporti urbani (ediz. Altrimedia, Matera 2006); Compagni di viaggio (ediz. Fonema, Perugia 2009); Un inventario della luce (ediz. Helicon 2013).


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