sabato 22 novembre 2014

ROBERTO BENATTI: "I POETI"

Il mio è un cammino di ricerca e di approfondimento. Mi sforzo cercando di incontrare l’uomo al crocevia delle dimensioni verticale e orizzontale della sua esistenza. Talvolta basta affacciarsi al davanzale dei giorni e osservarli dentro e fuori di noi. Sono gli occhi della creatività con cui sono stati decisi e formati. Trasmettono messaggi, seguendo una logica, materiale e immateriale. Dove niente avviene per caso. Ecco che la vita allora ti appare come una confezione regalo, il cui involucro degenera presto come ogni esteriorità, e l’attenzione si concentra sul contenuto. E alla fine, le lunghe dita della speranza vanno a cercare le briciole rimaste incastrate negli angoli del fondo. Quei frammenti prima senza importanza e che conservano la stessa sostanza del tutto e ne danno testimonianza. E' cos' che la poesia diventa un messaggio privato, reso pubblico. Una dichiarazione, spesso una confessione. La poesia, infartti, non è un vuoto egoistico chiuso attorno all’autorefenzialità. Non si accontenta di una carezza…la poesia è un abbraccio. Non guarda gli occhi di chi incontri, legge ciò che è scritto dietro il suo sguardo. 
Maria Grazia ci ha fatto dono della significativa poesia di Alda Merini sui poeti. Mi permetto di scriverne anche una mia, quantunque non ne valga il confronto. 




I poeti

I poeti sono sonnambuli
dall’alito profumato di tiglio;
in equilibrio sul filo del buio,
tessono immagini 
carpite al vento
fra i rami lucidi dell’ora blu.

In quegl’istanti in transito 
sul velluto che scolora
la luce frange 
le molecole di spirito
dei giochi e delle febbri
imprigionate nello sguardo.

Bluastre dissolvenze
del risveglio che s'incocca 
nelle balestre dei platani, 
s'amplifica in megafoni di guazza
e ricolora di senso l’orchestra d'aria, 
posata adagio, su foglie di silenzio.

I poeti sono sonnambuli
seduti ad ascoltare 
la giostra dei richiami 
e il frullo chiassoso dei passeri 
da cui spuntano germogli d’inchiostro 
raccolti in versi su pagine d’alba.

Roberto Menatti

1 commento:

  1. Grazie per la pubblicazione di questo pensiero e di questi miei versi. Chiederei sommessamente, se possibile, di correggere il mio cognome.

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