giovedì 9 luglio 2015

BONIFACIO VINCENZI: "LE BAMBINE DI CARROL"


Bonifacio Vincenzi: Le bambine di Carrol. Lierto Colle Editori. 2015 


LA NUOVA RACCOLTA DI POESIE DI BONIFACIO VINCENZI

A poche settimane dall’uscita dell’ultima raccolta di poesie di Bonifacio Vincenzi, Le bambine di Carroll (LietoColle),  tantissime sono le recensioni uscite che ne sottolineano il valore.
“Nella nuova opera poetica di Bonifacio Vincenzi, Le bambine di Carroll ,  - scrive la scrittrice padovana Lucia Gaddo Zanovello - sono numerosi i versi che trovo memorabili. Questo perché essi sono suggestivi di riflessioni utili a soffermarsi ancora una volta sulle questioni fondamentali dei processi d’identificazione e di riconoscimento di sé e degli altri, sul fine ultimo dell’esistere e sulle inquietanti domande da porre al mistero della vita e della morte.”
Per l’intellettuale napoletano Antonio Spagnuolo, invece,  la silloge di Vincenzi è “una raccolta serrata , ricca di contenuti , con qualche spunto filosofico che illumina alcuni passaggi. Le figure si inseguono con colori variegati e sorprendenti. Il suo è un verso secco che rincorre il ritmo senza riuscire a fermarlo. “
Molto bella e significativa la vision e della scrittrice vicentina Cinzia Ceriani che così si esprime:
“ Anelare alla vita; la concezione della realtà che si fa poesia, senza censure, ma semplicemente attraverso concetti racchiusi, custoditi e appena velati da metafore; una realtà che inizia a dipanarsi davanti agli occhi delle persone attente che chiedono a Dio il perché. Il perché di ciò che vedono e sentono, di ciò che percepiscono, della malinconia del vivere e del desiderio di un qualcosa che possa finalmente riempire l’anima, nel bene o nel male. Si legge d’un fiato la breve ma intensa raccolta poetica di Bonifacio Vincenzi, poeta calabrese autore di numerose pubblicazioni, liriche e narrative...”
Concludiamo questa brevissima carrellata con ciò che ha scritto il presidente dell’Istituto Culturale della Calabria Oreste Bellini:
Incontro immediato con un’atmosfera  che chiamiamo “ Vita”,  dimensione  in movimento, visibile e concreta , calda e avvolgente,  evanescente. Ritmo  trascinante  che colora il pensiero , la riflessione ora chiara ora ermetica, ora  abbagliante ora sfocata. Nessuna certezza ma movimento , movimento e ancora movimento.  Sospensione tra soggettività e universalità ma vitale nutrice del tempo di ognuno di noi, sospensione di unità di spazio, di tempo, di relazioni, di fantasie, di esperienze. Bonifacio Vincenzi   ferma  e porge a tutti noi le caratteristiche di un mondo interno , ci  sussurra la dimensione muta e senza senso comprensibile   della storia , rappresenta, in modo pacato proprio di chi ha saggezza maturata e mutuata  dall’esperienza, il rapporto profondo della e sulla natura umana, sulla  sua mistica bellezza e sul  dinamico e inarrestabile  senso in un continuo movimento.”
Sono solo alcuni dei tantissimi contributi critici su questa raccolta che per gli appassionati di poesia non potrà mancare nelle letture estive sotto l’ombrellone.

LietoColle:





POESIE DAL TESTO


Il sole del presente

Ogni tipo di emozione
odio compreso
passa nell’alternarsi
di legami e rotture
      di dolcezze e violenze
      di fiducia e disperazione


Di istante in istante
ognuno crea la sua realtà
se ne fa scudo
garantisce
       nella sua piccola isola
       solitudini e silenzi

Per soffrire si toglie
senso alle parole
nessun canto struggente
nessuna aura avvolgente

ma specchi rotti
in cui ripassano pezzi
di ricordi che oscurano
il sole del presente



Un pugno chiuso

Chiusi nello stesso cerchio
oppressi
nessuno nemmeno Dio
può farci qualcosa
Un pugno chiuso
un cielo e un mare di carta
ognuno ha il suo sole
e la sua luna, la propria alba

Ognuno ha il suo tramonto,
ciascuno l’addio ai ricordi ai sogni
un Cristo pentito torna ogni notte
sulla terra, e grida




Pane di sole

Un camminare di assenti
un pensiero al passato
di qua dello specchio

La vita offre a se stessa,
lo spettacolo di sé
rimane in sospeso

La realtà si lega
al tempo che si consuma
diventa pane di sole

Ti prego, vita, ritorna a cantare
da quella bocca
che non conosce il canto




Durante il viaggio

Rimani qui
nutriti ancora di desideri
appaga pure le tue ambizioni

Puoi anche illuderti
che la felicità nell’attesa
sia un’aspirazione


Ma non sprecare pensieri
intorno a faccende
troppo profonde

Ricordati sempre
la spietatezza del destino
contro la sensibilità del viaggio







































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