martedì 22 settembre 2015

SERENELLA MENICHETTI: "INEDITI"


Serenella Menichetti collaboratrice di Lèucade


SETTEMBRE ANCORA

E questo vento che oggi il mare increspa
domani soffierà su foglie gialle
di questi alberi forti, a denudarli.

E grigio, come i tuoi capelli  verrà
il mare. Il cielo pure, e tutta quanta
la campagna. Mi sfugge questo tempo
tra le dita, ma il suo passaggio reca
mutamento. Per la morte passando

si rinnova la vita. Anche le foglie
che sul viale ammucchiate sono morte
rimarranno per pochi attimi ancora.
Giunto è per loro, il tempo della fine.

Perverrà pur quello che sull’albero,
novelle e verdi ancora nasceranno.
La vita resta! C’è chi viene e chi va.
Il neonato Settembre i suoi bei frutti
recherà. Perché la vita ha un cuore che,
pulsa e vibra e freme, senza morire!

Serenella Menichetti


CICLICO

Splendido è il mare all'ora del tramonto
quando l'acqua arrossisce sulla sera
e, tutto scorre come fa il ruscello.
Corre in un flusso il tempo ed è già l'alba.
E pure tu sei in questo ciclo immersa
e la tua vita scorre tra le sponde
mentre stanca, ti siedi sulla riva
con lo sguardo laddove il sole sorge:

scorgi l'onda danzare e ti domandi
se questo flusso, subirà un arresto
prima che l'ora del tramonto torni.

Serenella Menichetti




DISTACCO

Sono io, la piccola foglia
ancora al ramo attaccata,
che ondeggia agli schiaffi
sonori del vento.

Io sono la foglia caduta 
dal ramo, calpestata,
schiacciata, sul selciato
da sola lasciata.

Mentre guardo dal basso
la mia pianta gigante
e il mio ramo piangente
così spogli di me

Un singhiozzo mi scuote.
E mi vien nostalgia
di una veste che fu,
Più leggiadra e brillante.

Il mio cuore si spezza
qui, da sola depressa.
La tuo orma mi pressa,
è la fine per me.

Serenella Menichetti





2 commenti:

  1. Poesie tutte apprezzate caldamente, 'Settembre ancora' mi ha affascinato. Complimenti.

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  2. Poesie tutte ispirate al tema dell'autunno che porta in sé la parabola della vita stessa, il ciclo vitale di ogni cosa che volge al suo tramonto. In queste poesie è avvertita come metafora indicativa di un tramutar di foglie, ma è la vita stessa col suo precario nascere e morire, col suo dispogliarsi caduco di bellezza e di passioni.

    Ninnj Di Stefano Busà

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