domenica 4 settembre 2016

PIETRO RAINERO: "PAUL". RACCONTO


Pietro Rainero, collaboratore di Lèucade
PAUL 

Rio  de Janeiro, 12 giugno 2014, ore 20 e 30
Inaugurazione del campionato del mondo: primo match SPAGNA – GERMANIA, una prima che sembra scritta dal destino, un destino che vuole infatti che la prima partita del nuovo campionato mondiale di calcio coincida con l’ultima del precedente. Le furie rosse spagnole, campioni uscenti, hanno dominato in lungo e in largo le ultime amichevoli di preparazione al torneo che quest’anno si tiene in Brasile, la cattedrale del pallone.  I fuoriclasse spagnoli, guidati dal valente tecnico Guardiola, ex allenatore del Valencia, non si sono arroccati in difesa a guardia della porta, ma si sono mossi come il meccanismo di un orologio di precisione, soprattutto nell’ultima sfida pochi giorni prima contro la nazionale svizzera.   Contro gli elvetici, i vari Xavi, Iniesta, Fabregas, Thiago Alcantara avevano danzato in mezzo al campo, poiché la strategia di Guardiola non prevedeva schemi fissi, ma passaggi all’infinito tra un tourbillon di uomini in possesso di una tecnica superba, camaleontici, sfuggenti, costantemente pericolosi, in grado di inventare repentinamente il guizzo vincente. Impressionanti le individualità ed il disegno complessivo del team.   Il risultato?   Svizzera 0   Spagna 6 .  Una partita di tennis!  Gli iberici sono dunque i grandi favoriti del campionato, e nelle quote dei bookmakers vengono prima dell’Argentina, dell’Inghilterra, dell’Italia, della Francia e persino del Brasile.     Volete sapere invece dei tosti tedeschi?  Beh, i baldi tedeschi erano messi, in quel periodo, abbastanza bene. ABBASTANZA.  Si sa, la forma va e viene e tutte le squadre attraversano alti e bassi. Dopo aver perso la finale, proprio contro la Spagna, dei mondiali sudafricani del 2010, i teutonici avevano confermato, con la loro rappresentativa in possesso di una giovane età media, le loro doti tecniche, di fisicità, di velocità e di carattere.  Sì, la Germania attraversava un discreto periodo. Ora, però, per le gare del campionato, la compagine era stata completamente rinnovata dal nuovo allenatore.  La sorte non era stata benigna con i tre volte campioni del mondo. L’urna li aveva inseriti infatti in un girone eliminatorio che comprendeva anche, oltre alla Spagna, l’Italia e l’Olanda. Un girone di ferro, nel quale sarebbe stato importante anche pareggiare o persino perdere col minimo scarto possibile. E per questo il presidente della federazione calcio tedesca, che si chiamava Karl Strauss, mentre osservava lo sterminato pubblico assiepato in ogni ordine di posti nello stadio Maracanà di Rio, che già pregustava l’imminente scontro tra la velocità e la forza fisica  dei tedeschi contrapposte alla fantasia, alla tecnica e alla ragnatela dei passaggi degli spagnoli, era un po’ preoccupato.
Sì, herr Strauss era un po’ preoccupato.       Ma solo un po’.
Mi chiederete: perché il signor Strauss era preoccupato solo un po’?   Chiunque, ed anch’ io, lo confesso, dovendo affrontare in un girone preliminare l’Italia, l’Olanda e la Spagna sarebbe, come minino, molto, ma molto, preoccupato!  Però, vedete, il signor Karl, presidente della Bundesliga, e quindi responsabile della nazionale, aveva un asso nella manica: PAUL.
Chi era Paul?    Non lo sapete?
Paul, un Octopus Vulgaris, cioè un otto piedi volgare, era un polpo ormai in pensione nell’acquario di Oberhausen, in Germania. Otto volte su otto durante i mondiali del 2010 messo di fronte alla scelta fra due scatole contenenti cibo, avvolte dai vessilli delle squadre contendenti, si era indirizzato verso la bandiera della nazione poi risultata vincitrice.
L’esimio presidente Strauss dunque, seduto tra il ministro brasiliano dello sport De Oliveira e l’ambasciatore statunitense a Brasilia Dylan era preoccupato solo un po’. Le squadre erano appena entrate nell’imponente stadio e di lì a poco sarebbero risuonati gli inni nazionali. L’ambasciatore teneva d’occhio da qualche minuto herr Karl Strauss e, ad un certo punto, ruppe il ghiaccio chiedendogli a bruciapelo:
“Signor presidente, la vedo molto rilassato. Non teme la bravura degli atleti spagnoli?”
“Oh, egregio ambasciatore, i calciatori iberici sono eccellenti, addirittura fantastici, ma, vede, io ho un allenatore che non può assolutamente fallire. E’ in grado di selezionare sempre i migliori giocatori per ogni ruolo scegliendo tra molti atleti e di stabilire immancabilmente la tattica più mirata contro qualsiasi squadra avversaria, anche qui scegliendo tra varie possibilità. Sono molto fiducioso. Vinceremo sicuramente”
“ E come si chiama questo fenomenale allenatore?”
“Polpo Paul”
“Cosa??”  Robert Dylan non riusciva a credere alle proprie orecchie.
“Certo! In panchina, vicino al vice allenatore Schneider, c’è un acquario in cui sguazza il polpo Paul. Se qualcosa gira storto, ad esempio un terzino non marca adeguatamente il suo uomo, Schneider sottopone a Paul la scelta tra alcuni nominativi di difensori seduti sulla panchina. Mette le foto sul fondo dell’acquario e il polpo si dirige subito verso uno di essi, che sostituirà il terzino sfasato. Sa che la formazione odierna, e tutte le scelte per il campionato del Mondo, sono opera di Paul?  Tra l’altro, come commissario tecnico, non ci costa nulla, solo qualche crostaceo per cibarlo. La federazione ci risparmia un sacco!”
“Mi sono sembrate strane infatti alcune convocazioni di giovani atleti per me sconosciuti, ad esempio Gustav Thaler, Franz Steinbach, Peter Rothenburg, e così via”
“Sì, giocano in serie C ma, se li ha scelti Paul, sicuramente sono una garanzia. Ci può mettere la mano sul fuoco!”
“No, grazie, gliela metta lei! Spero che queste scelte di inesperti sconosciuti non le costino il passaggio del turno ed il posto, caro Strauss.”
“Oh, sono tranquillo. Come saprà, durante i campionati in Sudafrica, quattro anni or sono, Paul ha azzeccato tutti i risultati delle partite. Sul fondo del suo acquario venivano immerse le bandiere delle squadre contendenti, vicino a due bocconi identici di cibo, e Paul si dirigeva verso una delle due. Bene, ha sempre indicato la bandiera della squadra poi vincitrice. Otto volte su otto ! Una probabilità, che sia frutto del caso, su 256 .  E’ il più grande intenditore di calcio che esista al Mondo!
Detto ciò i due si alzarono, assieme alle altre centomila persone, per ascoltare le piacevoli note degli inni e per applaudire i 22 atleti, l’arbitro, i guardalinee ed il quarto uomo. Poi si sedettero.
A questo punto, il gentile ed educato mister Robert Dylan, ambasciatore degli Stati Uniti, che era rimasto molto pensieroso durante l’esecuzione degli inni nazionali, disse:
“Scusi, presidente, ma come fa ad essere sicuro che Paul avesse capito veramente, quattro anni fa, che voi gli chiedevate di indicare la squadra che avrebbe vinto la partita? Per lui, per quanto ne posso capire io, la domanda avrebbe potuto essere – quale squadra risulterà perdente? – ”
“Se fosse come dite voi………” herr Strauss stette un attimo immobile in silenzio e poi riprese, incominciando a sbiancare in volto “Se fosse così….Paul sbaglierebbe tutte le scelte”
“Già” confermò l’ambasciatore Dylan  “E Paul sarebbe il peggior esperto di calcio del Mondo intero
In quel preciso istante il signor Ferenc Lazlo, arbitro della federazione magiara, dette il fischio d’inizio.
                       


                                                       

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