lunedì 3 ottobre 2016

MAURIZIO DONTE: "IL CREPUSCOLO DEGLI DEI"


Maurizio Donte, collaboratore di Lèucade

Götterdämmerung, poema epico
(tutti i diritti riservati ai sensi di legge)
Maurizio Donte

Il crepuscolo degli dei


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Prologo


Là, dove l'acqua e il fuoco e il vento forte
si mischiano furenti, 
là dove svetta il frassino splendente,
che l'orme degli dei
e le volontà loro,
enorme, copre d'ombra e di silenzio, 
volò il Destino e volle
si compisse la fine.
Così le Norne di tessere la tela
profetando tra loro, figlie di Erda, 
lasciarono improvvise,
gridando ch'era spezzato quel filo
che univa i cieli alla Terra e fuggirono,
urlando disperate.
Morta era in loro l'ultima saggezza,
ed il Nulla le avvolse vorticando,
prime vittime furono 
dell'alto fuoco di Wotan, nel Valhalla...

canto I
La valchiria

Furiosa la valchiria il forte tuono
assale e vibra su di lei tempesta
e schianta il lampo in cielo, illuminando
i monti e i mari, e di corsa tra i lembi


delle nuvole fugge e i foschi nembi
squarcia col vento e va e piega, rombando
sulle valli, cercando con la testa
dove d'eroi più forte echeggia il suono.


E così vanno le figlie di Odino
con l'ali aperte, in alto sulle rocce,
volando in cerca dei clangori in terra


d'armi sonanti, bramanti la guerra.
Del sangue asperso cercano le gocce
che brillano d'intorno di rubino.

Maurizio Donte


5 commenti:

  1. Quanto bene si presta un linguaggio aulico, il senso metrico e aurico (piacevole all’orecchio) a poesie così composte! Si scrive e si legge molta poesia, spesso intimistica, ma raramente s’incrocia un genere e uno stile capaci di insegnare e apportare la curiosità di sapere, oltre l’impatto immaginifico del testo. Il mito norreno, materia della tetralogia di Wagner (L’anelo del Nibelungo) riprende vita nel prologo e si spiega nel sonetto “La valchiria”. Le tre Norne che filano il destino di uomini e Dei, riunite sulle rocce di Brunilde vedono il filo della saggezza, che legava la terra al cielo, spezzarsi. L’ultima profezia sta per avverarsi nell’armageddon. Svaniscono nel Nulla poiché anche gli Dei, ormai, avranno la loro fine nel Valhalla. Le valchirie, figlie di Odino, sui carri guidati da cavalli alati, vanno per i campi di battaglia a scegliere gli eroi caduti da portare al padre per la battaglia finale. Senza addentrarmi oltre nel mito, poiché agli esperti resta la parola, non so perché, di queste poesie ben scritte, mi colpiscono subito alcuni elementi formali poiché a mio avviso, quando in un testo poetico la forma è sostanza, è raggiunto l’obiettivo cardine della Poesia. L’andare della paratassi per polisindeto, nel sonetto, crea la giusta tensione semplice e veloce in dilatazione, nel comunicare immagini che si porgono in contemporanea: Furiosa la valchiria il forte tuono/assale e vibra su di lei tempesta/e schianta il lampo in cielo, illuminando/i monti e i mari, e di corsa tra i lembi/delle nuvole fugge e i foschi nembi/squarcia col vento e va e piega, rombando…
    Ottimo, a mio avviso, l’uso dell’enjambement che dilata lo spazio e la successione degli eventi portando il lettore alla curiosità di volerne sapere ancora. E non posso fare a meno di notare l’uso dei modi verbali indefiniti quali il gerundio: illuminando, cercando, rombando, volando, che riescono a dilatare lo spazio temporale della poesia. E ancora l’uso del participio presente nella terzina conclusiva del sonetto, apre in conclusione e questo è veramente bello. Ora, il poeta va per asindeto e mi confonde tra ciò che accade e ciò che sia, poiché, mi pare, che la tendenza del participio sia di perdere la sua natura verbale e di ancorarsi come aggettivo: d'armi sonanti, bramanti la guerra. Notevoli nel testo le chiare allitterazioni, anastrofi e rime interne, che scorrono veloci e perfette dando il senso musicale al quale l’autore fa riferimento. Nell’amare ogni stile poetico che tale sia, mi è piaciuto leggere e commentare a mio modo queste poesie, poiché a scrivere un sonetto, ci vogliono dieci minuti per chi conosce le regole ma a scrivere una Poesia, potrebbero volerci anni di sensibilità, orecchio e sapienza. Augurando a Maurizio di continuare a farci leggere il suo poema epico e a farci parte dell’antico mito, saluto ringraziando per la lettura.

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  2. Sono estasiato da questo commento. Grazie Patrizia, per questa analisi puntuale e approfondita

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  3. Sono estasiato da questo commento. Grazie Patrizia, per questa analisi puntuale e approfondita

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  4. Maurizio, ho messo questo commento i n Leucade, ma non so se poi ci va..ti ricordi che non mi era riuscito mettercelo l'altra volta? E allora, se non c'è, ce lo metti tu a nome mio per favore?


    Stupenda, possente, coinvolgente...insuperabile!oo Applausi a scena aperta, Maurizio! ce l'hai nel sangue il furore della poesia epica, e la sua grandezza.Sono rari i poeti che scrivono epica e inoltre queste sono cose che appartengono ad un mondo diverso da quello cui siamo abituati, dai miti, dalle epopee che ci insegnano a scuola per cui è lodevolissima anche solo la cultura, l'impegno, lo studio ...figuriamoci poi se sai mettere tutto in versi con questa splendida forma. Una metrica perfetta , padronanza degli strumenti linguistici , delle figure retoriche ...A me pare che, ottimo poeta sempre, tu raggiunga nella poesia epica vette come nessun altro oggi.

    Lidia Guerrieri

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  5. Maurizio, ho messo questo commento i n Leucade, ma non so se poi ci va..ti ricordi che non mi era riuscito mettercelo l'altra volta? E allora, se non c'è, ce lo metti tu a nome mio per favore?


    Stupenda, possente, coinvolgente...insuperabile!oo Applausi a scena aperta, Maurizio! ce l'hai nel sangue il furore della poesia epica, e la sua grandezza.Sono rari i poeti che scrivono epica e inoltre queste sono cose che appartengono ad un mondo diverso da quello cui siamo abituati, dai miti, dalle epopee che ci insegnano a scuola per cui è lodevolissima anche solo la cultura, l'impegno, lo studio ...figuriamoci poi se sai mettere tutto in versi con questa splendida forma. Una metrica perfetta , padronanza degli strumenti linguistici , delle figure retoriche ...A me pare che, ottimo poeta sempre, tu raggiunga nella poesia epica vette come nessun altro oggi.

    Lidia Guerrieri

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