venerdì 2 giugno 2017

BENEDETTO MAGGIO: "RICORDO DI UBALDO DE ROBERTIS"


Ubaldo De Robertis

Circa un anno fa Ubaldo mi inviò la mail che le inoltro, sintetica ma estremamente calorosa. Pensai che probabilmente mi aveva preso in grande simpatia, nonostante lo conoscessi da poco. Credo di averlo incontrato non più di 7-8 volte in tutto. Si era offerto di presentarmi a Lei e come un mio fan aveva accolto con entusiasmo, forse addirittura più di me, la recensione che Lei aveva pubblicato per il mio libro sul blog “Alla volta di Leucade”. Al suo funerale in chiesa ho cominciato a pensare al suo curioso naviplano (“non esiste mica, me lo sono inventato io”…) come a un giocattolo del pensiero ormai fermo. Poi a poco a poco è emerso qualcos’altro. Questi versi che vorrebbero ricordarlo. Sono intrisi di immagini che fanno parte del suo ultimo repertorio poetico e che mi sono restate impresse, non saprei dire se più per la loro forza intrinseca o per l’entusiasmo ragazzino con cui me le porse lui stesso, desideroso di mettermi a parte delle sue esplorazioni e scoperte nell’ambito della poesia. Come un ragazzino si mordicchiò il labbro quando io restai titubante a una sua lettura e come un bambino vidi che s’illuminava letteralmente, un po’ incredulo, quando dissi che un’altra mi piaceva davvero. Restai piacevolmente sorpreso da tanta considerazione, perché era la prima volta che c’incontravamo ed io ero il dilettante che chiedeva consigli, lui il poeta già esperto che li dava. In fondo, credo, era ciò che lo rendeva grande a suo modo: il rimettersi in discussione e l’ottimismo per le nuove possibilità. Affido a Lei il componimento. Giudichi Lei se abbia senso pubblicarlo. Io ne sarei lieto, ma non vorrei essere per un qualsiasi motivo inadeguato o inopportuno. La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente.

Benedetto Maggio

Ricordo di Ubaldo

Ma chi ha lasciato un naviplano in panne
sui fondali preistorici
tra le acque sotto il cielo un solo luogo
e  pesci argentei attoniti
in girotondi ciclici
di svogliatezza?
Venga a smuoverlo subito
un novello pensiero ispiratore
 dopo l’estro
della tua volontà assente.   Presto!
Ché pure incalza e strappa
eccome strappa questo tempo
pendente nell’inerzia!   Sì,
lo sento passare. Lo sento come quando
un ticchettio usuale e persistente
ormai spento riecheggia nella mente
dove ha ormai preso spazio e ritmo. E non si placa
non s’arrende. Piuttosto accelera
s’amplifica. E intorno vedo la stanza e muri
e i quadri appesi trai quali s’aggirava
il tuo febbrile pensiero
e la porta accostata sul buio
scricchiolante a un nonnulla dell’aria al gemito
che la schiude più al tempo che allo spazio.
Tu la temevi, come oltre la siepe
più volte addormentata al solo risvegliarsi
temevi il passo pure palesemente
variopinto allegro delle stagioni e il dramma
di cui si nutriva la bellezza
per brillare nell’attimo sospeso e in dramma ancora
consunta sfiorire e ricadere.
Ed estinguersi.    Palingenesi dei nostri sacri
eterni giorni fioriti
intensi e inconsistenti come l’incenso!
Cosi Therése, come tu la vedesti,
attende ancora, bloccata nel destino
della sua quiete. Non tornerà al paese
che ama troppo, né può distoglierne
lo sguardo. Inaspettatamente
l’ordigno a orologeria non è esploso. Si è fermato.
Perché il nostro travaglio è muto al mondo!
E a tuo dispetto arde ancora rossa
Betelgeuse gigante e gira
l’universo ad anelli. Qualunque sia
il girone che ci contiene, noi qui sostiamo
come sostavi tu
nella luce  e nell’aria
ancora un poco.



2 commenti:

  1. Molto bello questo tributo al grande Ubaldo, che resta accanto ai cuori di tutti noi. Suggestiva e quanto mai incisiva l'adozione di un linguaggio che evoca quello del nostro Amico. Un dono dovrebbe sempre avere queste caratteristiche. Essere l'abito adatto per Colui che l'ha indossato. Ringrazio vivamente il signor Benedetto, che non conosco, perchè si è teso ad arco verso l'Artista e ci ha dato l'Esempio.
    Maria Rizzi

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    1. Ringrazio il prof. Nazario per avermi dato voce e la sig.ra Maria per il gradito e incoraggiante commento.
      Benedetto Maggio

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