mercoledì 8 novembre 2017

SERENELLA MENICHETTI: " LE FILASUONE"





Serenella Menichetti,
collaboratrice  di Lèucade
Prefazione

“Perché se tu filastrocchi
il paese dei balocchi
giunge proprio all'improvviso
e, ti sembra il paradiso.”
In un periodo storico che offre prevalenza alla tecnologia proporre filastrocche pur  sembrare un po’ fuori tempo, ma mai come ora di filastrocche ce n’è davvero bisogno. La filastrocca è un susseguirsi allegro di suoni, di parole, di rime; è una forma poetica semplice e antica, che riconduce al passato, a quei momenti indimenticabili in cui un adulto affezionato, spesso una nonna o un nonno, recitava con pazienza una sequenza di parole ritmate, accompagnate da gesti e da espressioni mimiche. Quelle filastrocche non si dimenticano, si tramandano, creano continuità tra passato, presente e futuro. Gianni Rodari, scrittore e poeta per piccoli e grandi lettori, definiva le filastrocche “giocattoli sonori”, strumenti perfetti per avvicinare i bambini alla scoperta dei segreti della lingua, all’interno di una relazione affettiva calda e significativa. Le filastrocche, nella maggior parte dei casi, sono componimenti semplici e piacevoli all’ascolto; le parole giocose e il ritmo che le accompagna, rimangono impressi nella memoria e basta un cenno perché riprendano vita nella nostra mente. Fin dal primo anno di età le filastrocche contribuiscono alla costruzione di un ponte relazionale; il bambino a cavalcioni sulle ginocchia della mamma ascolta quella tiritera, sente il movimento combinato che si trasmette corpo a corpo, anticipa i finali delle parole, attende l’ultima strofa pregustando l’azione finale con un sorriso … “cavallino arrì arr  …”. Negli anni successivi l’ascolto delle filastrocche e delle ninne nanne, oltre a rafforzare il legame affettivo, promuove lo sviluppo
del linguaggio, della memoria, dell’attenzione uditiva. A mano a mano che ci si avvicina all’età della scuola primaria è proprio grazie alle poesie, alle filastrocche e alle conte che i bambini imparano a memorizzare tante cose importanti : i giorni della settimana (“Lunedì chiusin chiusino…”), le dita della mano (“Piazza bella piazza…”), le parti del corpo, ecc. Ma è con l’ingresso nella scuola primaria che esse divengono uno strumento facilitante insostituibile. Serenella Menichetti tutto questo lo sa molto bene; la sua esperienza di insegnante e la sua bravura come poetessa sono due componenti che si sono intrecciate in questo libro. Serenella conosce i segreti dell’apprendimento, ha una formazione didattica e pedagogica di grande valore, ma, insieme a questo, ha una dote speciale che è privilegio di pochi: sa scrivere, è capace di intrecciare parole, conosce “la solidarietà che intreccia i segni scritti” e le loro infinite combinazioni. Serenella rivolge questo suo lavoro non solo a coloro che amano leggere testi di buona qualità, ma, in modo particolare ai genitori, agli insegnanti e, naturalmente ai bambini, per i quali, sarà più facile imparare a leggere e a scrivere. L’apprendimento della lettura e della scrittura richiedono tante abilità di base: l’organizzazione spazio-temporale, la coordinazione oculo-manuale, l’attenzione, la memoria uditiva e visiva e, soprattutto, il ritmo. Il ritmo è in ogni cosa che impariamo: leggere significa decodificare un ritmo di segni scritti (i grafemi), scrivere vuol dire riprodurre graficamente un ritmo di suoni (i fonemi) ed è proprio anche grazie a queste conquiste che i nostri bambini imparano le regole ortografiche e i segreti complessi della nostra lingua. Serenella offre un dono inestimabile; le sue “Filasuone” renderanno più facile agli alunni l’apprendimento della lingua scritta. Ogni filastrocca è dedicata a una lettera dell’alfabeto e ogni lettera acquista così una consistenza difficile da dimenticare. Ma non finisce qui. Ampio spazio è dedicato alle regole ortografiche (fonemi simili, doppie, sillabe complesse), ai giochi di parole (Cocktail di parole), alle competenze metafonologiche (sillabazione, spelling), ma anche a storie in rima (Favolstrocche).
Un intreccio di creatività, abilità narrativa e preparazione pedagogica al servizio di grandi e piccini. Da oggi in poi imparare sarà più facile. 

Dottoressa  Monica Pratelli                                      
                                                                                    



DAL TESTO



FILASUONA DEL GLI

La famiglia di Sbadiglio

C’era tutta la famiglia
nella casa di Sbadiglio:
madre, padre, pure figlio
e la nonna col cipiglio.
La Gigliola che è la figlia
al mercato se n’è andata
con pigiama di ciniglia
molto bella ed abbigliata,
per comprare alla famiglia:
detersivo per bucato,
un sapone di marsiglia
tutto a scaglie e profumato.
Per lavare la vestaglia
della mamma e di Sbadiglio
e il pigiama con la maglia
del fratello suo: Basiglio
Della nonna col cipiglio:
mutandoni color paglia
e pigiami col pendaglio
di Gigliola tutta ciglia.
la figliola per star sveglia
e non prendere un abbaglio:
sei caffè con la vaniglia
poi s'è presa col bavaglio
Gli altri tutti dormiglioni
non riuscivano a vegliare
emettevano sospironi
e sbadigli a tutto andare.
   
FILASUONE  SCE SCI SCIO SCIU SCIA

Scimmie, scimpanzé e sciacalli
Sciami d’api e pesci gialli
Bisce d’acqua nel ruscello.
Pescicani con cappello.
Ed un gatto liscio, liscio.
Viaggiavano in vascello
Per poi scendere all’ostello
a mangiare pastasciutta,
con prosciutto e un po’ di frutta.
E poi noci senza guscio.
Quindi uscivano dall’uscio.


FILASUONA DELLA SSSSSSSSS

Sussiossissi

Sussurri, sospiri
Serpenti sui sassi.
Sussultano in aria,
si sentono smossi.
Un osso nascosto
Il cane s’è morso.
S’accosta alla zampa
vicino a lui, un tasso.
Il tasso che dorme,
dà un morso ad un sasso.
E proprio per questo
Rimane un po’ scosso,
poi dice intristito:
-E’ meglio che “russo”
Con gioia si sdraia
ancora sul sasso.
Sussurri, sospiri
Serpenti sui sassi,
si sentono insieme
al tasso che russa.
Il cane cullato
da questi “russigli”
si butta sui sassi
e sogna la Sissi.
  
L’ELICOTTERO

Un elicottero mi hanno donato
mentre giocavo lui si è spezzato.
Giuro:- Io non sono proprio stato!-
In cinque pezzi si è trasformato:
E-LI-COT-TE-RO
E per giocare insieme a te
LI per giocare proprio qui
COT Io ci gioco col robot
TE su giochiamo pure in tre
RO dai giochiamo un altro po’
Con la colla l’ho incollato
ELICOTTERO è tornato
Su nel cielo lui è volato.


FAVOLSTROCCA

La bambina e il mostro
Un mostro di Bologna
aveva troppi denti
soffriva anche di rogna
tra mille patimenti.

I denti erano cento:
diciotto sulla testa,
qualcuno sopra il mento.
Formavano una cresta.

Brutto da far spavento
stava sempre nascosto.
Correva come il vento
chi passava da quel posto.

E il mostro ci soffriva.
Solo perché diverso
doveva stare solo,
non c'era nessun verso.

Un giorno una bambina
a lui si avvicinò,
per tutta la mattina
curiosa lo scrutò.

E, vide la tristezza
stampata sopra il viso,
gli fece una carezza
e lui osò un sorriso.

Allora molta gente
di lui diventò amica
e, tutt'ora è presente
e non trova fatica,

perché in lui c'è la forza
d' una bellezza vera,
ch' è sotto la sua scorza
e sa di primavera

Serenella Menichetti

5 commenti:

  1. Cara Serenella, Le auguro un immenso successo. Le sue filastrocche mi piacciono e riconosco il valore pedagogico di tale tipo di componimento. Anch'io ne ho scritte tante con i medesimi intenti ma sono state snobbate anche dagli amici poeti che avevano nipotini. Preferiscono tutti, al giorno d'oggi, mettere i bambini davanti alla TV a guardare qualche cartone animato. Mi sono poi sentita dire da un giurato di un concorso di letteratura per l'infanzia che è più importante l'illustrazione del testo. L'unica cosa buona di questa esperienza tutto sommato negativa è stata che questi miei libri mi sono stati pubblicati gratuitamente. A lei auguro di avere maggiore fortuna della sottoscritta

    Carla Baroni

    RispondiElimina
  2. Grazie Carla, purtroppo so benissimo che molti preferiscono parcheggiare i bambini davanti al televisore. La TV è una tata che non chiede né denaro né altro. La mia speranza è che magari qualche nonna, possa prendere sulle ginocchia il nipotino e leggere con lui le mie filastrocche. Solo così possiamo fare appassionare i bambini al libro ed alla lettura. Grazie per la sua attenzione e complimenti per il premio conseguito al concorso ETS Serenella Menichetti.

    RispondiElimina
  3. Tanti complimenti a Serenella. Si leggono che è un piacere.

    RispondiElimina
  4. Grazie cara Patrizia!
    Serenella

    RispondiElimina
  5. Una lettura che è un piacere , è leggera leggiadra e...interessante per i suoi.suoni. Utile nella scuola, soprattutto per risvegliare la fantasia in questo nostro tempo così povero di inventiva . Approvo questo tuo tentativo cara Serenella e ...che abbia tanto successo.
    Anch'io sono un'appassionata di questa forma di "poesia"...da tanti anni scrivo filastrocche, in occasione di feste e ricorrenze, per tutti i miei familiari, grandi e piccini...e mio figlio ormai cinquantenne ne ha fatto una copiosa raccolta.(domestica per i posteri!). Complimenti e tantissimi auguri.
    Edda Conte.

    RispondiElimina