lunedì 4 dicembre 2017

MADDALENA LEALI: "GLI OCCHI DI MIA MADRE", MENZIONE D'ONORE AL PREMIO "PARASIO CITTA' D'IMPERIA"

Gli occhi di mia madre

Fili di bianca seta, racconto della tua età.
Le mani forti amare come foglie d’oleandro.
Occhi color di sole, riflessi di rugiada
sull’erba del mattino. I tuoi occhi, ad Agosto
neri e profondi come il lago laggiù, intorno
alla Rocca di Manerba, nelle pupille la forza
dei ricordi che tanto amo, negli angoli rughe
piccole, fanciullesche, fiorite da bambina
nei giorni del dolore. Le labbra: il sorriso
breve, rosa antico, colore tenero cornice
di parole scarne, rare, spunto ciascuna
per una canzone. Sempre pensai la tua
esistenza com’eternità. Ti cullai nel giorno
delle domande, ma tu te ne andasti via senza
aspettare, ambigua e dura, precedendo il tempo
delle risposte, occhi cerei di neve, a Febbraio.

Di contro a Manerba, Sirmione s’allunga al Garda,
stria lattiginosa fra le dita della Luna.
Seduta, sto sopra uno dei massi della riva,
la famiglia dei cigni selvatici che dove
non so se è lì smarrita nell’andare a dormire.
Accanto all’antico ponte della Veneziana

sbarbagliano motori di battelli alla fonda. 

2 commenti:

  1. La madre, tema che ognuno di noi inevitabilmente tocca. In nome del grembo, di quel grembo dal quale nasciamo e al quale. inevitabilmente, torniamo. La cara Maddalena si erge fiera e originale nel tratteggiare l'aspetto fisico e psichico della mamma, nel dire la solitudine del 'dopo':
    Seduta, sto sopra uno dei massi della riva,
    la famiglia dei cigni selvatici che dove
    non so se è lì smarrita nell’andare a dormire."
    E sembra intonare un canto dell'assenza e dell'attesa. Dopo ogni perdita resta l'amarezza del non detto. L'Autrice lo sottolinea con versi puri come cristalli di neve e sembra promettere di non aver compiuto il percorso con la madre. Sembra voler adagiare tra i versi la promessa di un amore da restituire. In quanti cuori riesce a leggere con il suo cantico?
    La stringo forte e la ringrazio per questo Dono universale.
    Maria Rizzi

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    1. Grazie Maria. "Resta sempre qualche cosa da fare, quando qualcuno se ne va", scriveva la Dickinson in uno dei suoi appunti poetici. E mia madre ha lasciato tanto da fare con l'eredità del suo lunghissimo dolore per la perdita di SUA madre durante la guerra. E' proprio un canto dell'assenza, il mio, il canto del silenzio sofferente che faceva cambiare colore agli occhi della mia piccola forte madre.
      Ti stringo.
      Maddalena

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