martedì 3 aprile 2018

LINO D'AMICO: "IL SUSSURRO DELLA SERA"


Lino D'Amico









Il sussurro della sera


Vago tra gli spazi del mio ieri
mentre il tempo rapido declina
tra mormorii di parole disperse
nella recita muta di confusi ricordi
ed  istanti desueti da cancellare.

Ombre frantumano quei ricordi
tra variopinti acquerelli sbiaditi,
 eco di tenui brusii profughi di sole
lungo il viale di un crepuscolo,
ostaggio di ogni giorno nuovo.

Respiro l’attimo che sfalda le stagioni
smarrite nel vuoto di sogni ingabbiati
e mi perdo nel sussurro della sera,
cullato dal suono di una carola
che mi pervade, e ricama immagini.


                                      


                                        




2 commenti:

  1. Caro Lino, la poesia è bella, ben calibrata, e il finale dischiude l'animo alla speranza. Però, anche in tarda età, un po' più di allegria non guasterebbe.

    Carla Baroni

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  2. Lino caro, leggendoti ho preso atto con stupore e interesse del cambiamento della tua cifra stilistica, che rende la lirica meno iperverbale, meno lunga, più asciutta e di impatto più efficace. La sovrabbondanza della materia, talvolta, rende meno chiaro l'intento del Poeta. In questi versi sei proiettato verso le stagioni passate, ma vivi l'oggi con serena accettazione, oserei dire con sentimento commosso. La sottrazione non rappresenta una volonta di togliere, di sminuire, bensì una crescita di estensione , rimani infatti, copioso, immaginifico, ricco di espressioni originali e dense:
    lungo il viale di un crepuscolo,
    ostaggio di ogni giorno nuovo".
    Grazie per tanto dono.
    Maria Rizzi

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