sabato 21 aprile 2018

N. PARDINI LEGGE: "LE CAMPAGNE HANNO BOCCHE" DI ANDREA BIONDI


Andrea Biondi: Le campagne hanno bocche. Fara Editore. Rimini. 2017



Una terra su cui il poeta lascia orme memori d’amore, di inquietudine, di memoria, di vita; su cui si fa dolce per la Casa di Montiolo:











(...)
Lunga casa, serpe di fiume,
gli spiriti ti abitano come piccoli nel nido,
hanno ali d’aria per il fresco della sera
e lamenti lontani come note di ghirlanda
(...)

pensoso per le Migrazioni:

Vengono a migliaia dalle coste lontane,
vogliono prendere il squadernino,
ci tocca lasciare la minestra
sulla tavola,  con le posate a lato
(...)

Le campagne parlano, hanno bocche, raccolgono un’anima che uscita dal corpo, svolazza per il piano, fra la gente, fra le cose, fra le bocche del dolore, per i campi brulli, fra l’orgasmo che ha spaccato le case, fra il terrore che la terra tremi:

La quiete della campagna mi spaventa.
Scendo ai campi
ho paura che la terra tremi
(...)

Un’anima ora triste ora attenta osservatrice ora critica per il male degli uomini, per l’indifferenza dei viventi, ma mai sazia di aurore, di lune, di contrade, di rami robusti, di poderi, di coloni, di erbe selvatiche, dacché è con essi che costruisce la sua storia; è con essi, con tutti i corpi  disseminati per i campi, che  concretizza il pathos del suo esistere; vola per l’aria, raso terra, tra arance e limoni, ad ascoltare musica barocca, ad ammirare capezzoli come fragole gustose, a srotolare paesaggi come fogli cinesi... per poi rincasare e meditare sui problemi del mondo. E lo fa con una poesia nuova, onesta, di positura epigrammatico-descrittiva, dove gli azzardi sin estetico-allusivi o la metaforicità del tessuto verbale danno corpo e visività alle immagini; al personalissimo timbro di scrittura che variando rende chiara idea delle capacità creative di Andrea Biondi.

Nazario Pardini

Nessun commento:

Posta un commento