sabato 5 maggio 2018

N. PARDINI LEGGE: "SCAMPOLI DI VITA" DI CARLA BARONI



Carla Baroni,
collaboratrice di Lèucade

Carla Baroni: Scampoli di vita. The Writer Edizioni. 2018



Carla Baroni si presenta alla scena letteraria con un’altra perla della sua vasta produzione poetica. SCAMPOLI DI VITA, il titolo della nuova plaquette pubblicata per i caratteri di The Writer Editori. Una pubblicazione semplice ed elegante per copertina, carta, composizione, quarta. Un vero gioiello come quelli che tale Casa Editrice sa elaborare con la dedizione e la professionalità per   questa nobile arte. Il titolo fin da subito ci introduce nel racconto diaristico e fa da prodromico avvio al procedere dei contenuti. Un diario di vita come ci scrive l’Autrice in una nota a pag. 67: “Questo diario l’ho ritrovato tra vecchie carte che stavo gettando via. Appartiene al periodo in cui assistevo mia madre ormai incapace di camminare e spesso anche di esprimersi... Il diario si tronca improvvisamente il 26 marzo 2005 vigilia di Pasqua. Circa un anno più tardi, l’otto giugno 2006, mia madre veniva a mancare, dopo lunghe sofferenze, in una clinica cittadina”.
I vari momenti dell’esistenza della Scrittrice vengono concretizzati in endecasillabi o settenari di fascinosa musicalità. E  non smentisce, la Poetessa, la sua vena poetica, il suo modus scribendi, la sua dedizione al “Poema”, a tradurre in canto epico ogni realtà che la circonda e che l’ha accompagnata nella sua non sempre facile vicenda. Il discorso corre fluente e deciso, sentito e ontologicamente apprensivo, fra nostalgie e riflessioni, fra ostacoli e ripensamenti, fra tristezze e abbandoni, come un ruscello che dalla fonte si avvia  verso una piana attraverso percorsi non sempre lisci ma spesso intasati da salite e risalite, pietraie e foschie, boscaglie  e sprazzi di luce, in vista di un mare dalla gola insaziabile. La prefazione di Pasquale Balestriere ne mette bene in evidenza il travaglio e il dolore, la malinconia, l’incantamento, e l’incameramento di  immagini e di stati d’animo che poi, macerati dal tempo, si sono fatti focus ardente per un diario in versi: “... La forma di diario, infine, reclama a sé un stile sobrio, lineare, essenziale, vicino al parlato; che talvolta si fa impellente e incalzante per l’urgere del dato biografico e della necessità di dire; e che si svolge prevalentemente nella misura dell’endecasillabo e del settenario su un registro ora lieto ora (ma più spesso) dolente...” (dalla prefazione di P. Balestriere).  Sì, in versi, perché, come l’Autrice confessa, è portata ad esprimersi nel suo affascinante dettato lirico; nel suo inconfondibile endecasillabo che variando nel corso della narrazione si fa compagno fedele di una confessione spontanea e arrivante.


Oggi comincio un diario un po’ speciale,
lo scrivo in poesia perché le rime
sono per me la vita, il mio potere
di vincere la noia e dare un senso
a un’esistenza priva d’ogni gioia...

 Direi proprio che la poesia di Carla, lontana da ogni epigonismo pedissequo, piuttosto che aderire alla riforma prosastica del verso che ha egemonizzato la poesia di buona parte dell’altro secolo e di questo, si giova di misure di classica positura rivisitate e attualizzate, personalizzate, e soggettivizzate con uno spirito moderno e fortemente esistenziale: un mélange tra realismo lirico di capassiana memoria e ritorni   spleenetici di timbro  baudelairiano.

23 marzo

(...)
La notte è più dura se nel buio
la verità accecante si fa strada
allor che percepisco quant’è breve
lo stoppino alla fragile candela.
Perciò mi alzo e vado a controllare
che tutto sia normale, che la cera
alimenti la fiamma al lumicino
di chi mi si abbandona con fiducia



Nazario Pardini

2 commenti:

  1. E' un onore per me essere ancora sull'isola con il favore e la complicità del mio "Toscanaccio" preferito - così io chiamo affettuosamente Nazario - dalla penna veloce e fluida sia che si tratti di comporre una lirica o scrivere una recensione. Ormai gli elogi glieli ho fatti tante volte che non so assolutamente aggiungere qualcosa di nuovo che esprima ulteriormente la mia ammirazione. Un sentito grazie a lui e anche a Pasquale che ho coinvolto nella mia ultima fatica, lieta di questa occasione che ci rivede di nuovo uniti nel fantastico trio Canapa. Così tanto per essere modesti!!!

    Carla

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  2. Solo un affettuoso saluto a "Ca" e a "Na" dall'ultima sillaba del trio.

    "Pa"

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